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GOLE di DALUIS
attraversando i
Colli della Maddalena, de la Cayolle e de la Lombarde
13-14 luglio 2024
Finalmente un weekend non piovoso o temporalesco e quindi via verso quello che doveva essere il viaggio di Pasqua.
Partiamo scendendo verso Cuneo, da cui proseguiamo verso il Colle della Maddalena, con sosta al ristorante "Le Lanterne" a Borgo San Dalmazzo dove mangiamo un'ottima pizza. La Maddalena con i suoi ampi e numerosi tornanti offre anche un bellissimo paesaggio. È un valico alpino che separa la valle Stura di Demonte in Piemonte con la Valle d’Ubaye francese, a 1996 m d’altitudine. È sempre stato importante, in passato dal punto di vista strategico-militare, ora turisticamente parlando. Infatti, essendo uno dei passi ad altitudini meno elevate, era molto frequentato sia dalle truppe nemiche per invadere i territori confinanti, che per il commercio. Addirittura secondo una leggenda fu proprio da questo colle che Annibale oltrepassò le Alpi. Ad ogni modo, ad oggi, nei pressi della cima si trova una stele in ricordo della vittoria di Fausto Coppi del 1949; poiché da lì iniziò lo stacco che lo portò a trionfare. Il nome francese del colle varia parecchio dall'italiano e si chiama Col de Larche.
Una volta superato il colle e il lago omonimo proseguiamo nella Valle d'Ubaye e passiamo da Jausiers, dove avevamo fatto sosta in un viaggio precedente con amici. All'epoca era aprile, ed è interessante notare come sia cambiato il paesaggio.
Proseguiamo quindi verso il Col de La Cayolle che ci è piaciuto molto, vista la particolarità di paesaggio, diversa da molti altri colli.
È un valico alpino francese che raggiunge i 2326 m d'altitudine e che resta aperto per metà anno. Collega la valle d'Ubaye con quelle di Bachelard e di Var. Costruito per ragioni militari agli inizi del 1900, attraversa il Parco Nazionale del Marcantour con un paesaggio che offre foreste, cascate, ponti e tantissime marmotte. Ad un tratto c'è un cartello che segnala "il pericolo" di marmotte per 15 km. Ed effettivamente ne abbiamo viste diverse. Un paio in viaggio e alcune in cima al colle, dove ci siamo fermati per ammirare il paesaggio e fare qualche foto. Se volete fare una sosta rigenerante invece potete fermarvi al Rifugio de La Cantonnière, ad Estenc, lungo la salita. Troverete un dehor esterno vista montagne e flora, e bibite fresche. Io ho provato la limonata artigianale della zona, molto buona!
Continuando, superiamo Guillaumes e giungiamo alle Gole di Daluis, pareti rosse di oltre 900 m d'altezza. Il colore caratteristico è dovuto ai minerali, in particolare ferro e rame, che si trovano in questa zona e che permettono l'alternanza tra il colore rosso e il verde della vegetazione circostante.
Attraversando i canyon e le gallerie/ponti tra le valli, vediamo anche il ponte della Sposa, o ponte de la Mariée, legato ad una triste storia. Si dice infatti che il 30 luglio 1927 una coppia in viaggio di nozze si sta fermata sul ponte, in serata. La sposa morì cadendo nel precipizio di 80 m, ma resta il mistero se sia stato un suicidio o se sia stata gettata. Ad ogni modo il ponte, adibito al transito tranviario tra il 1923 e il 1929, prese il nome dall'episodio.
Proseguiamo verso Annot e, vedendo le indicazioni di Castellane, decidiamo di andare in avanscoperta, per cercare un hotel.
Entriamo ufficialmente nel Verdon, superiamo il lago di Castillon e la sua diga, su cui passiamo. Bellissimo: tra lago montagne e sole che inizia a tramontare, davvero fantastico!
Arrivati al paesino di Castellane, che è sempre carino, colorato e caratteristico, dopo un giro nella piazza e nelle vie circostanti alla ricerca di una stanza scopriamo tuttavia che è tutto pieno! Effettivamente non è presto e l'indomani per di più sarà la ricorrenza della presa della Bastiglia.
Ripieghiamo verso una casa mobile al camping Du Lac di Saint-Julien du Verdon, sul lago di Castillon. Quindi risaliamo per un tratto ed eccoci alla prima volta di Giuliano in un campeggio! La mobil home è carina e comoda. Ovviamente per una notte sola non conviene, costa praticamente come un hotel, se consideriamo anche il costo di lenzuola e asciugamani. Compriamo qualcosa da mangiare in campeggio e ci riposiamo.
Al mattino, dopo la pulizia della casetta (obbligatoria), ripartiamo direzione casa. Risaliamo per un tratto sulla strada di ieri, per poi deviare verso Entrevaux, dove ci fermiamo a fare colazione! E menomale! Scopriamo una cittadina bellissima, fortificata stile Bard ad Aosta, con il forte e le mura a salire e la parte storica della cittadina oltre un ponte e un arco.
Dopo colazione decidiamo di fare un giro nelle bellissime, strette e super pittoresche viuzze di questa cittadina reale. C'è anche il Museo della Moto, che purtroppo è ancora chiuso visto l'orario, ma che avremmo visitato volentieri.. ma si deve tornare di sicuro!
Città storica tranquilla, con poco caos, gatti amichevoli in giro e un parco dei piaceri, area di relax, oltre una delle mura. Davvero bellissimo! Uscendo dall'arco per tornare alla moto troviamo anche due personaggi in costume, rivisitazione storica del luogo.
Ripieghiamo verso una casa mobile al camping Du Lac di Saint-Julien du Verdon, sul lago di Castillon. Quindi risaliamo per un tratto ed eccoci alla prima volta di Giuliano in un campeggio! La mobil home è carina e comoda. Ovviamente per una notte sola non conviene, costa praticamente come un hotel, se consideriamo anche il costo di lenzuola e asciugamani. Compriamo qualcosa da mangiare in campeggio e ci riposiamo.
Al mattino, dopo la pulizia della casetta (obbligatoria), ripartiamo direzione casa. Risaliamo per un tratto sulla strada di ieri, per poi deviare verso Entrevaux, dove ci fermiamo a fare colazione! E menomale! Scopriamo una cittadina bellissima, fortificata stile Bard ad Aosta, con il forte e le mura a salire e la parte storica della cittadina oltre un ponte e un arco.
Dopo colazione decidiamo di fare un giro nelle bellissime, strette e super pittoresche viuzze di questa cittadina reale. C'è anche il Museo della Moto, che purtroppo è ancora chiuso visto l'orario, ma che avremmo visitato volentieri.. ma si deve tornare di sicuro!
Città storica tranquilla, con poco caos, gatti amichevoli in giro e un parco dei piaceri, area di relax, oltre una delle mura. Davvero bellissimo! Uscendo dall'arco per tornare alla moto troviamo anche due personaggi in costume, rivisitazione storica del luogo.
Ripartiamo e subito dopo la stazione ferroviaria di RIGAUD-LE CIANS, troviamo sulla sinistra la strada che porta alle Gole di Cians. Devono essere altrettanto belle ed erano previste nel giro di Pasqua, ma per non farle di corsa decidiamo di lasciarle ad un prossimo giro a loro dedicato e proseguiamo quindi dritti sulla stessa strada verso Pont Le Clans e oltre, fino ad Isola, dove ci fermiamo all'ultimo distributore prima del Colle della Lombarda e della Bonette. Infatti è pieno di moto che fanno rifornimento.
Da qui dobbiamo scegliere quale colle fare e optiamo per la Lombarde. Continuiamo quindi verso la stazione sciistica di Isola 2000 e saliamo oltre, sul colle della Lombarda. Si tratta di un valico sul confine Francia/Italia, ad un'altezza di 2351 m, che collega le città di Isola e di Vinadio.
La strada che le collega è stata costruita dai francesi. Infatti fino al 1947 la zona era di appartenenza italiana e la strada terminava alla stazione di Isola 2000. Quando passò ai francesi decisero invece di intraprendere i lavori per la continuazione della strada, e finalmente le comunicazioni tra Francia e Italia attraverso il colle furono possibili.
Un passo molto più tecnico di quanto mi sarei aspettata dalle foto delle mappe, pieno di tornanti e contro-tornanti interessanti dal punto di vista motociclistico. Personalmente l'ho trovato più difficile di quello della Maddalena e me lo sono goduto da zavorrina. Paesaggio montuoso bellissimo, con una magnifica vista. Una volta in cima ci fermiamo per fare due passi e alcune foto delle zone circostanti e dei resti delle costruzioni militari.
Infine ripartiamo verso il versante italiano e poco prima di giungere a Vinadio troviamo le indicazioni per il Santuario di Sant'Anna, il più elevato d'Europa (2035 m d'altitudine), poco distante.
Una volta arrivati a Vinadio continuiamo verso Borgo San Dalmazzo, dove ci fermiamo per un pranzo tardivo. Infine, attraversando di nuovo le zone del cuneese, giungiamo a casa con il sedere un po' dolorante, visto che, causa meteo, non siamo più abituati ai viaggi!
Bellissimo viaggio, super consigliato! Luoghi nuovi, meno noti di altri ma altrettanto belli, se non di più!