Lago di Malciaussia - ingirula.it

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LAGO di MALCIAUSSIA
16 agosto 2024

Qui potete trovare il percorso Google Maps, da Mappano al lago, con rientro a Caselle attraverso il Col del Lys: 160 km.

16 agosto, giornata calda ma non torrida, e nuvolosa. Cerchiamo giro non lontano da casa e al crea percorsi Giuliano viene in mente di salire a Viù per un caffè. Prendiamo quindi la SP 32,ognuno con la sua moto, ed io che non faccio tornanti da qualche settimana...
Dopo un primo largo tornante in cui sembrava volessi centrare un automobilista in discesa allargandomi ben oltre il dovuto (ahaha.... ero arruginita!), ci fermiamo per il caffè e Giuliano mi propone il lago di Malciaussia. La voglia non era moltissima da parte mia, ma ci volevo andare, per sentito parlare, da almeno 10 anni... Quindi via, si parte.
Nonostante non sia caldissimo salire aiuta e man mano si sta sempre meglio. Superata Viù il paesaggio della valle omonima cambia sempre più e le casette diventano pittoresche, le chiese e i ponti hanno un loro perché, diversi da quelli di città. Il ponte di Forno di Lemie per esempio mi ha colpito molto, con la sua struttura centrale, che originariamente era affrescata per la Madonna. È un ponte in pietra del 1477 e scorre sul torrente Stura. La borgata in cui si trova si chiama Forno perché vi si trovavano i forni per fondere i metalli estratti dalle montagne circostanti.
Proseguiamo per Usseglio (1265 m d'altitudine), di cui ho tanto sentito parlare in passato e che a dirla tutta inizialmente confondevo con Usseaux.. che babba!
Tuttavia dopo poco, nei pressi della frazione Margone, troviamo un banchetto in mezzo alla strada e per proseguire fino al lago è necessario pagare. Ci troviamo nei pressi di un parcheggio, quindi volendo è possibile lasciare l'auto e continuare a piedi per 6 chilometri. Il traffico è infatti regolato in primavera/estate, con alcune giornate completamente chiuse al traffico a motore e altre in cui si può accedere (con veicoli non speciali) pagando un ingresso in determinati orari. In generale 3 euro le moto, 5 euro le auto (può aumentare nel weekend). Questo per far sì che il parcheggio al lago sia entro un numero limitato di mezzi e che il luogo venga contaminato e rovinato il meno possibile. Ad ogni modo, se volete salire, vi consiglio di guardare prima orari e limitazioni.
Dal lago si può inoltre iniziare la salita per raggiungere il Rocciamelone, quasi sul confine con la Francia.
Nel resto dell'anno la strada è chiusa ai mezzi con una sbarra oltre frazione Margone per ragioni di sicurezza, poichè non viene spazzata dalla neve.

Tornando a noi, paghiamo 3 euro a moto e proseguiamo oltre.
Subito dopo Usseglio la strada si fa più stretta, in molti tratti senza delimitazioni sugli strapiombi. Però il paesaggio è sempre più bello. Prima si passa un bosco e poi si arriva in una bellissima vallata. Nonostante sia nuvoloso è bellissima, con tantissime sfumature di verde, cascate e precipizi qua e là.
Le curve non mancano ma solo facilmente percorribili, tenendo però d'occhio le vetture in arrivo dalla carreggiata opposta per calcolare bene dove fermarsi per lasciare il passaggio.
Ad un certo punto iniziano due tornanti: belli, stretti, vicini uno all'altro. Li faccio pure bene, con Giuliano davanti che mi apre la strada. Dopo poco inizia una serie di tornanti che mi ha fatto divertire un sacco e messo anche in ansia. 5/6 tornanti, strettini, in pendenze varie, uno dietro l'altro. Eppure sono venuti bene e soprattutto farli è stato bellissimo. Anche vedere la vecchia costruzione in rovina su uno di essi con la coda dell'occhio era spettacolare.
Proseguiamo ancora per poco e scorgiamo il lago. Lo costeggiamo per un breve tratto fino ad un parcheggio ancora asfaltato davanti al Rifugio Vulpot.
Noi facciamo ancora qualche metro per raggiungere i parcheggi lungo la stradina sterrata che si trova lungo il lago.
Lasciamo le moto e iniziamo a passeggiare. Ci sono tende, gente che fa pic-nic, chi pesca, chi griglia, tantissimi escursionisti che arrivano dai sentieri circostanti... La balneazione non è possibile. Ci sono anche dei bagni a disposizione del piazzale.
Camminiamo lungo una sponda del lago e saliamo dai 1805 m del rifugio Vulpot ai 1820 dell'alpeggio Peramorta.
Una abitazione adibita ad opera d'arte mostra un sacco di opere create con pietra e/o legno.
Ci godiamo la calma, il lago, il clima, il paesaggio verde e pieno di fiori.
Si tratta di un lago artificiale, ed infatti si può vedere anche la diga, costruita negli anni '30 per produrre energia elettrica. La sua costruzione portò all'allagamento della frazione di allevatori di Malciaussia e secondo una leggenda popolare a volte si sentono i rintocchi della campana della vecchia chiesa di San Bernardo e questa cosa è auspicio di sfortuna. Non so a voi, ma a me ricorda la leggenda del lago Resia.. :)

Infine, dopo un caffè al rifugio Vulpot, la storica caserma della Guardia di Frontiera del 1930, cominciamo la discesa. La strada da percorrere è la stessa fino a Viù, non potendo proseguire oltre il lago se non a piedi.
Ci godiamo quindi la strada in discesa e, una volta giunti a Viù, deviamo per il Col del Lys, che abbiamo già percorso e di cui vi ho parlato qui.
Rientriamo quindi a Caselle, con me super soddisfatta della mia performance motociclistica del giorno!

Consiglio: è una meta a pagamento, ma una visita almeno una volta, secondo me, la merita. Inoltre salendo al mattino potete sostare più a lungo. Ed eventualmente fare il percorso pedonale che conduce al Lago Nero...
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