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FERIE 2023 (mini) - 11-14 agosto 2023
Passo San Boldo - Strada del Menador
Passo Brocon - Passo e lago Resia
Passo dello Stelvio
In questo caso il PERCORSO Google e gpx che vi lascio è solo di statali e passi, da San Vendemiano (prima del primo Passo del San Boldo), fino alla birreria Forst a Lagundo. Inoltre vi segnalo che nelle mappe troverete l'arrivo fino ai piedi dello Stelvio. In realtà per salire in cima come abbiamo fatto basta proseguire, ma purtroppo al momento di stesura del post lo Stelvio è chiuso e Google Maps non mi permette di tracciarlo. Comunque basterà salire e ridiscendere.
Avete presente quando uno aspetta le ferie per tutto l'anno e poi si ammala due giorni prima di partire?? Ecco, Giuliano aveva ferie in questi giorni, ma vuoi la sfortuna, vuoi il relax vacanziero che abbassa le difese immunitarie, un paio di giorni prima di partire ha iniziato a non essere in forma.
11 agosto: circa 500 km
L'11 siamo partiti alla volta del Veneto: aveva studiato un bel percorso tra Veneto-Trentino-Austria e/o Germania, incluso un castello per me, che li amo.
Per non perdere troppo tempo nel viaggio, visti i "pochi" giorni, prendiamo l'autostrada A21 e proseguiamo poi verso Padova lungo la A4 To-Trieste e usciamo a Conegliano, proseguendo in statale fino a Tovena. Da qui iniziamo ufficialmente i passi.
PASSO DEL SAN BOLDO: si trova tra le valli di Treviso e Belluno, a soli 706 metri d'altitudine. Tuttavia questa strada (SP 635) è caratterizzata dalle sue gallerie a tornante continue e dalla sua storia. Viene infatti anche chiamata "strada dei 100 giorni" perchè si dice sia stata costruita in 100 dì, durante la Prima Guerra Mondiale, per scopi militari.
Già nel '800 numerosi progetti servivano a costruire una strada carrozzabile, ma solo nel 1914 l'ingegner Carpanè intraprese i lavori. Tuttavia la guerra e le pareti rocciose trovate fermarono l'opera. In seguito, nel 1918, gli austriaci imposero la conclusione del progetto in 100 giorni appunto, utilizzando 500 operai tra cui anche giovani disoccupati, donne e anziani poichè gli uomini erano ancora in guerra.
Proprio per superare la parete rocciosa a strapiombo furono costruite le numerose gallerie nei tornanti, che caratterizzano la strada.
Proprio per superare la parete rocciosa a strapiombo furono costruite le numerose gallerie nei tornanti, che caratterizzano la strada.
È a senso unico alternato da un semaforo, quindi la si può percorrere tranquillamente senza pericolo.
Vi lascio anche il link del video.
Dopo le gallerie usciamo sul versante bellunese e passati da Marziai, costeggiando il fiume Piave, troviamo un albergo non molto distante e ci dirigiamo verso Follina, Treviso, all'Albergo da Gildo.
Bello, fuori dal centro in una zona tranquilla, ha una parte hotel e dal lato opposto degli appartamenti. Ci viene data una camera in un appartamento molto bello. Camera con bagno privato e ad uso "comune" anche se siamo soli cucina, sala con giochi libri e divano con tv, oltre ad un terrazzino. Bello e pulito.
Per la cena andiamo alla pizzeria Time-Out - La Bella, a pochi passi dall'hotel. Locale molto bello, servizio ottimo, così come pizza e dolci.
12 agosto: 200 km circa
Partenza dall'hotel, colazione a Covolo e poi si sale verso il Passo del Brocon, passando dal Veneto al Trentino verso Tezze.
Il Brocon si trova in provincia di Trento a 1616 m d'altitudine ed è un valico alpino che collega la Valle del Vanoi con l'altopiano Tesino. Realizzato intorno al 1905 durante l'Impero austro-ungarico in quella che era un'area militarmente importante in quanto prossima al confine con il Regno d'Italia. Il monumento che si trova in "cima" al passo è stato posto sotto gli asburgo proprio per celebrare il tracciato, ma in seguito divenne un monumento dedicato agli alpini travolti in loco da una valanga.
In termini motociclistici è bello, ampio, bei paesaggi. Una volta in cima ci sono un paio di ristoranti. Ne scegliamo uno a caso e io mi concedo un piatto trentino che non mangio da anni, gli spatzle, buonissimi! Giuliano va di grigliata e poi prendiamo l'immancabile strudel di mele. Una volta rifocillati riscendiamo direzione lago di Caldonazzo, ci fermiamo a Levico Terme per un gelatino e poi facciamo il giro del lago. Infine ci apprestiamo a percorrere la Strada del Menador, detta anche di Monte Rovere. Fu costruita dai militari austriaci per rifornire le truppe. È una strada molto nota e particolare per la pendenza del 12/13% e si trova tra Valsugana e Alpe Cimbra, subito dopo Caldonazzo. Da qui iniziano praticamente subito i tornanti che portano a godere di una magnifica vista sui laghi di Levico e Caldonazzo, con un'altitudine massima di 1261 metri.
Per la notte, vista la zona in cui siamo, optiamo per l'albergo Bellaria di Lavarone. Un hotel di montagna che a me che non sono abituata sembra fermo agli anni '60. Comunque è molto carino, in centro a questo paesino famoso per lo sci e attività montane. Immerso nel silenzio e nella quiete, il paese per quanto piccolo è molto carino e lo visitiamo dopo cena, consumata in hotel. A tal proposito ognuno ha il suo tavolo fisso, tutti si conoscono, fanno 1/2 settimane, hanno un paio di proposte di menù scelte entro il pranzo. Noi mangiamo dei buonissimi spatzle e poi prosciutto e melone. Una cena in un posto che mi ricorda il residence del film "Dirty Dancing" ma che mi sorprende in positivo, per la sua bellissima semplicità, la vista dalla finestra e il calice di bianco frizzantino che prendo come aperitivo a soli 1,50 euro!! :D
13 agosto: 230 km
Colazione e via, con Giuliano che ogni giorno ha sempre più tosse e guida tossendo continuamente.
Per ora però continuiamo a salire verso il lago di Resia che non vedo l'ora di vedere!!!
Ma iniziamo a parlare del passo, che raggiunge i 1504 m sul livello del mare e che si trova in provincia di Bolzano ma non lontano da Svizzera e Austria. È un valico alpino che collega Tirolo e Alto Adige e che si caratterizza per paesaggi e curve ampie e abbondanti. Come pieghe mi ha ricordato quasi le Langhe piemontesi, ma con un paesaggio decisamente montano.
Ciò che però lo rende molto frequentato dal punto di vista turistico oggi è il lago con il campanile sommerso.
Il lago di Resia è un lago alpino artificiale a 1498 m d'altitudine, poco più su del lago di San Valentino alla Muta. È possibile vedere e circolare attorno al vecchio campanile sommerso risalente alla chiesa di Santa Caterina d'Alessandria del 1357. In inverno addirittura, con l'acqua gelata, è possibile raggiungerlo a piedi. Secondo una leggenda in alcune giornate invernali si sentirebbero le campane suonare. In realtà sono state rimosse, tuttavia queste leggende fanno sì che il lago e il campanile, stupendi in ogni stagione per la particolarità, portino molti visitatori.
Ma perchè il campanile è sommerso? Vi spiego molto brevemente la sua storia ma qui potete trovare i dettagli.
Si trova in quello che era il paese di Curon, ma che a causa di lavori di realizzazione di una diga, fu fatto saltare in aria e trasferito in quello che divenne Curon Venosta. I laghi di Resia e Curon variarono e l'attuale lago di Resia è l'unione dei due originari.
Attenzione perchè a causa di nuovi lavori il lago potrebbe ora essere svuotato fino al 2025, quindi, se intendete andarci, tenete d'occhio i lavori in zona!!
Ma tornando a noi... salendo incontriamo il lago e il paese di San Valentino alla Muta e ci fermiamo allo snack bar Roby Keller per pranzo: finalmente riesco a trovare i canederli, altra specialità locale, e a provarli. Come ricordavo sono davvero buoni!
Raggiungiamo poi il lago e con fatica troviamo un posto per lasciare la moto per una mezz'ora e fare il giro intorno al campanile. È davvero pieno di gente, comunque si gira bene. Me lo godo meglio che posso, faccio le foto di rito ed infine ripartiamo verso lo Stelvio.
Torniamo indietro per un pezzo di strada già percorso e poi seguiamo Passo dello Stelvio, passando da Trafoi, dove il paesaggio inizia nuovamente a cambiare.
Questo famosissimo passo, che tutti i motociclisti e ciclisti hanno come minimo sentito nominare, è anche molto famoso per altri sport invernali ovviamente. Si trova nel Parco Nazionale dello Stelvio, SS 38 ed è il più alto valico alpino italiano, nonchè secondo in Europa dopo l'Iseran. Situato infatti a 2758 m d'altitudine nelle Alpi Retiche, collega Trentino e Lombardia, in particolare Bormio e Prato allo Stelvio. La famosissima strada che le collega conta in tutto ben 88 tornanti, di cui 48 sul versante "trentino" e 40 su quello lombardo ed è entrata per ben 13 volte nel Giro d'Italia del ciclismo. Dal 1956 è stato "Cima Coppi" in ogni edizione, poichè è il punto più alto raggiunto dalla corsa. Infatti si possono distinguere ovunque in cima al passo le scritte Cima Coppi.
Noi percorriamo il versante altoatesino sia in andata che al ritorno, godendoci quindi i 48 tornanti di questo lato. Molte auto, bici e moto in strada, una vista stupenda sulle montagne, sulla vallata e, man mano che si sale, sui tornanti affrontati. Davvero impressionante.
In cima ci sono negozietti di souvenir e bar: entrambi con prezzi molto alti, le calamite girano sugli 8 euro. Ad ogni modo una volta su cerchiamo di godercelo con Giuliano che povero sta sempre peggio. Quindi cerchiamo un hotel non lontano e con prezzi "accessibili" e perciò riscendiamo dallo stesso versante per poi deviare all'altezza di Gomagoi e risalire nuovamente in altezza fino all'Alpina Residence di Solda, 1906 m slm.
Solda è un paesino in Val Venosta molto molto carino e ricco di attività anche in estate. Noi ci siamo potuti fermare solo una notte ma offre davvero di tutto: escursioni, tour in bicicletta, vicinanza con lo Stelvio, campeggi/residence o hotel, musei e attività varie.
Ha diverse bar e ristoranti, un bellissimo centro e un negozietto dove facciamo la spesa per cena.
Ha diverse bar e ristoranti, un bellissimo centro e un negozietto dove facciamo la spesa per cena.
Infatti soggiorniamo in questo residence per ovviare ai prezzi "folli dei periodo". In realtà, anche se il residence è comodo e vicinissimo al centro e con una bella vista sui monti e sul sorgere del sole, ve lo consiglio solo per periodi di più giorni.
In un grande palazzo con parcheggi "privati", offre appartamenti tipici di montagna davvero bellissimi. Il nostro aveva un bel bagno moderno, una cucina con un paio di capsule per lavastoviglie (presente ovviamente) pentole e utensili di prima necessità, una zona notte e una giorno con divano, panca e tv. E balcone con vista. Il prezzo risulta competitivo con gli hotel, oltre ad essere davvero caratteristico all'interno, ma se come noi non avete dietro lenzuola e asciugamani, aggiungere il costo per la biancheria e la pulizia dell'appartamento vi farà raggiungere il prezzo di un hotel. Quindi vale la pena solo se avete biancheria o se vi fermate per almeno 3 notti.
In un grande palazzo con parcheggi "privati", offre appartamenti tipici di montagna davvero bellissimi. Il nostro aveva un bel bagno moderno, una cucina con un paio di capsule per lavastoviglie (presente ovviamente) pentole e utensili di prima necessità, una zona notte e una giorno con divano, panca e tv. E balcone con vista. Il prezzo risulta competitivo con gli hotel, oltre ad essere davvero caratteristico all'interno, ma se come noi non avete dietro lenzuola e asciugamani, aggiungere il costo per la biancheria e la pulizia dell'appartamento vi farà raggiungere il prezzo di un hotel. Quindi vale la pena solo se avete biancheria o se vi fermate per almeno 3 notti.
Comunque è stato molto bello ed accogliente.
14 agosto:
Giuliano sta sempre peggio e decidiamo di tornare a casa, visto che è anche l'unico che può guidare e che tossire nel casco sballottati non è per niente bello.
Di conseguenza si riparte per casa. :(
Scendiamo via statale fin quasi a Merano, fermandoci al negozio/museo "Moser Speckworld" che mi delude un po', se non come punto vendita. Sostiamo a Lagundo, frazione di Foresta, per il pranzo. Siamo al Braugarten Forst, che avevamo già notato all'andata e che è davvero particolare. Si tratta di una birreria con giardino all'aperto dove si mangiano specialità tipiche, con personale vestito in abbigliamento tipico "bavarese". Ampio parcheggio gratuito dedicato, oltre all'area ristorazione, ci sono il negozio e la possibilità di visitare la birreria.
Infine ripartiamo, prendiamo l'autostrada A 22, poi A 4 e rientriamo a Rivara.